L’estate del 2009 Manuela era in Grecia, in vacanza. Per scattare una foto «figa», come ricorda ora, ha perso l’equilibrio su un muretto ed è caduta per una cinquantina di metri. La sua corsa è stata fermata da una roccia, che le ha spezzato la colonna vertebrale, facendole perdere l’uso delle gambe.
Tre anni esatti dopo il dramma, è riuscita a rimettersi in piedi e camminare con l’aiuto di esoscheletro bionico (una sorta di robot prodotto dalla Ekso che va a batteria, sviluppato in origine per dare i superpoteri ai soldati dell'esercito americano) messo a disposizione in una clinica di Lecco, Villa Beretta.
Il 04 Giugno 2016 Manuela ha stabilito il record del mondo del percorso più lungo mai fatto con un esoscheletro.
Attualmente studia veterinaria all'Universita' di Bologna e lavora (come barman) in un locale a Bologna.
Per approfondimenti
Esoscheletro per disabili
UNIBO Magazine
Da Youtube
Pensieri
Ho sempre in mente i primi tempi con la carrozzina, avevo paura di ribaltarmi e cadere. Lei non ha idea di quante volte è successo, ma serve: cadendo passa la paura.
L'esoscheletro non sostituisce la carrozzina e non può permettere di riprendere a camminare, ma serve per fare riabilitazione. Non mi sento un modello, ma voglio trasmettere una speranza perché le persone non devono arrendersi.
Lo dico chiaro, la mia condizione non è penalizzante. In carrozzina sono molto più autonoma di quando, con Rewalk, mi alzo in piedi e cammino. Ho frequentato diversi posti dove si fa riabilitazione spinale, ho verificato di persona troppa gente che non vive più, raggomitolata su se stessa, incapace di uscire dalla condizione di disabilità. Molti si sentono malati.
Con la carrozzina ho sperimentato ogni tipo di sport, guido l’auto, viaggio in aereo. Ma non mi sento un fenomeno, sono semplicemente una persona che dice: guardate, si può fare quasi tutto e se uno ha dei limiti può provare ad andare oltre.
Gli orizzonti cambiano, tre anni fa pensavo alla carriera universitaria per diventare chirurgo veterinario, oggi ha in testa un sacco di altre cose. Una per tutte l’impiego della pet therapy non soltanto per gli anziani. Presto andrò in Toscana, dove si svolgono i Dinamo Camp, per aiutare i bimbi che sono usciti da situazioni oncologiche. Con i cani si può fare un ottimo lavoro.