I genitori iniziarono subito la terapia Floortime un metodo per il trattamento di bambini con autismo che permette loro di concentrarsi su argomenti che li interessano.
A soli 3 anni, durante una gita di un locale planetario, Jacob rispose a domande estremamente difficili sull’astronomia lasciando tutti i presenti allibiti. Da quel momento una escalation di scoperte e successi.
A 4 anni memorizzò una mappa degli Stati Uniti guidando la sua famiglia da Indianapolis fino a Chicago.
A 8 abbandonò la scuola perché si annoiava ad ascoltare le spiegazioni di cose che lui già sapeva, o indovinava in grande fretta. Apprese autonomamente in due settimane calcolo, algebra e geometria fino a calcolare 200 cifre del pi greco.
A 11 anni gli venne offerto un posto all’Università dell’Indiana mentre ora sta studiando per un master e lavora a una nuova teoria sulla fisica quantistica.
La celebrità giunse quando la madre Kristine decise di riprendere il figlio mentre pronunciava frasi per lei incomprensibili e scriveva interminabili formule matematiche spiegando jacoble sue perplessità sulla teoria della relatività di Einstein. Il video attirò l’attenzione dell’Istituto di Princeton, proprio dove Einstein sviluppò la sua teoria. La relatività costituisce uno dei problemi più difficili dell’astrofisica e della fisica teorica pertanto chiunque riuscisse a risolverli sarebbe un naturale candidato a vincere il premio Nobel. Intanto Jacob, Jake per gli amici, porta avanti la sua vita come un normale bambino guardando Disney Channel e film di fantascienza.
Nonostante le numerose pubblicazioni scientifiche che ha alle spalle, la brillante carriera scolastica e le numerose scoperte e teorie che sta elaborando, la madre afferma che è necessario un lavoro quotidiano su se stesso per far fronte ai problemi che la sindrome gli causa.
L'8 novembre 2014 Jacob riceve il Premio Internazionale Sciacca.
Per approfondimenti
Sito Ufficiale di Jacob Barnett (in lingua inglese)
Premio Sciacca
Libri Mondadori Il mio bambino speciale di Kristine Barnett
Da Youtube
Pensieri
Se mi chiedono della quarta dimensione, posso parlare per ore, se mi domandate dove ho messo i calzini, rispondo: non lo so.
Di tutto quello che mi hanno detto che non sarei stato in grado di fare, una cosa l’hanno indovinata: non riesco ad allacciarmi le scarpe, ecco perché oggi sono in ciabatte.
Ogni bambino ha un dono naturale. È ovvio che non tutti coloro che soffrono di autismo sono dei geni, ma tutti però hanno una qualche forma di talento. Bisogna prestare attenzione all’educazione dei bambini, e fare in modo che i doni individuali vengano accettati e valorizzati per la loro eccezionalità invece che ridotti a uno schema.
[Kristine Barnett - madre di Jacob Barnett]