Nascere senza arti, diventare o nascere cieco, paraplegico per una pallottola vagante, amputato da un mostruoso incidente automobilistico, bloccato da una malattia neurodegenerativa, diventa l'occasione e il momento perchè la forza vitale dirompa all'esterno dall'anima e dalla mente della persona colpita. Ecco allora prendere forma le più svariate modalità di riscatto senza alcun desiderio di vendetta nei confronti di un destino senz'altro avaro.
Buona lettura e riflessione!
Per Francesco Maria De Ponte, giovane romano di 26 anni, la laurea in Scienze politiche della comunicazione, conseguita l'8 aprile 2016 alla Luiss con 110 su 110, (titolo della tesi «Il ruolo del giudice nei sistemi di common law e civil law, convergenze e contaminazioni contemporanee»), non è solo il coronamento di un brillante percorso di studi, ma soprattutto un grosso colpo di piccone a paure e pregiudizi. . Francesco, infatti, è il primo studente autistico in Italia a conseguire una laurea magistrale, dopo avere ottenuto quella triennale. Un traguardo che sembrava impossibile quando, all'età di due anni, gli fu diagnosticata la patologia. Ostacolo che Francesco ha superato grazie alla sua tenacia e all'amore e alla competenza di mamma e papà, entrambi medici, e della sorella. Francesco oltre che dalla sua volontà è stato sostenuto dal tutor della Luiss che lo ha seguito nell’ambito di un progetto aperto a tutti gli iscritti all’ateneo romano, finalizzato a estrapolare il meglio da ognuno di loro in base alle singoli attitudini.
Pensieri
Penso a un futuro nel settore dell’amministrazione pubblica, non vedevo l’ora di arrivare alla fine, non ho avuto paura
Non ci siamo mai nascosti la verità, atteggiamento inconsapevole e umano di chi ama il figlio e vorrebbe vederlo normale. Invece bisogna agire subito, non perdere tempo, questo è il mio consiglio. Francesco soffre di autismo ad alto funzionamento. Significa che possiede capacità cognitive elevate. Da bambino ha seguito terapie cognitivo-comportamentali, adesso fa psicoterapia. [ Rosa De Ponte, mamma di Francesco Maria ]
Rigido nei rapporti ogni novità è motivo di ansia, lo sconvolge. Non c’è grigio, tutto è in bianco e nero. Tutto deve essere pianificato e i fuori programma lo disorientano. Ha bisogno di ripetitività, come quando da bambino ripeteva i movimenti. [ Rosa De Ponte, mamma di Francesco Maria ]
Davide Santacolomba, siciliano, suona il pianoforte da quando era bambino. Fin qui non sembra esserci nulla di particolare eppure la storia di questo ragazzo è sorprendente. Davide, infatti, è affetto da una grave ipoacusia bilaterale neurosensoriale. In altre parole, è sordo. Aveva 8 anni quando viene sottoposto a controlli medici e di accertamento che confermano la sua problematica: Davide non è in grado di udire nessun suono acuto. Il suo udito a malapena percepisce, a volume molto basso, i suoni del registro grave… per il resto è totale sordità. La diagnosi viene effettuata nell’ospedale Niguarda di Milano. Durante i giorni di pernottamento nel capoluogo lombardo, il piccolo Davide e la sua famiglia alloggiano presso un residence. La padrona possiede un pianoforte e ogni tanto lo suona per i suoi ospiti. Qui, per la prima volta, Davide incontra lo strumento che gli cambierà la vita. La signora esegue qualche canzone semplice. Fra Martino Campanaro e melodie di questo genere, realizzate in un registro medio, tali che il bimbo possa riuscire a sentire qualcosa. Da allora comincia ad appassionarsi alla musica anche se, per ovvie ragioni, quella sembra essere la strada in assoluto meno percorribile per lui. Ma Davide ha una precoce forza di volontà e anche uno spirito entusiasta. Inizia a studiare musica alle scuole medie e da lì a poco, dopo anni di rigoroso studio e grazie sopratutto all'aiuto della sua prima insegnante, Paola Sciotto, approda al Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo. Ha 14 anni e supera l’esame di ammissione. Sono anni difficili. Il suo primo Maestro non è affatto clemente, lo scoraggia, lo demotiva, ritenendo che un ragazzo sordo non possa fare nessun tipo di carriera come musicista. Lentamente, con uno sforzo superiore a tutti gli altri e affidandosi anche al suo senso tattile e alla sua emotività, Davide riesce a superare le avversità. Con coraggio e insistenza, anno dopo anno, affronta ogni esame fino traguardo del diploma accademico, conseguito con un voto di 10 e lode. Oggi la vita di questo ragazzo straordinario è sensibilmente migliorata grazie a un potente apparecchio acustico che, negli ultimi 2 anni, gli ha dato la possibilità di recuperare frequenze inesistenti al suo udito naturale, migliorando la sua comunicazione verbale e musicale, non costringendolo inoltre a leggere sempre il labiale per poter comunicare con gli altri. Dopo un esame molto difficile, Davide è stato recentemente ammesso al Master of Art in Music Pedagogy in pianoforte presso il prestigioso Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. La sua straordinaria caparbietà, il suo entusiasmo e forza, non possono lasciare indifferenti e sono una fonte di ispirazione per tutti.
“Ho dovuto fare uno studio e un lavoro pazzesco affidandomi interamente all'orecchio della mente per il tocco, all’espressività, al tatto. Il mio ‘orecchio mentale’ funziona così: attraverso la conoscenza del registro dei suoni gravi e medi posso ricostruire nella mia mente lo stesso tocco e carattere nel registro dei suoni acuti… così cerco di studiare dapprima i brani trasponendoli nel registro più grave per poi riportarli nel registro originale”
“Ho messo sempre davanti il cuore: ho un grande desiderio di provare e di trasmettere agli altri le emozioni, la bellezza, la nobiltà, la purezza e tutte le sensazioni che la musica regala”