Ex ginnasta della Nazionale (con cui ha partecipato alle Olimpiadi di Atlanta) e danzatrice, Nicoletta Tinti, nata il 22 maggio 1979 ad Arezzo, è su una sedia a rotelle dal 2008 a causa dell’esplusione di un’ernia discale che le ha lesionato il midollo spinale. Paraplegia, la diagnosi.
Ecco cosa ricorda Nicoletta del giorno in cui la sua vita cambiò. «Era un lunedì di luglio. La mattina alle sei mi svegliò una fitta fortissima alla schiena, come una pugnalata, causata da una ernia di cui non mi ero resa conto di avere. In poche ore cominciai a perdere movimento agli arti inferiori. All’ospedale di Siena mi operarono subito. Al risveglio, i medici mi dissero che non avrei più camminato». Nicoletta confessa di non essersi resa subito conto del suo nuovo stato. «Se piansi fu solo perché gli altri piangevano».
Una settimana dopo l’operazione fu trasferita alla Unità Spinale di Firenze e solo allora, confrontandomi con le altre persone in carrozzina, mi resi davvero conto della mia nuova realtà».
Questo suo handicap non le ha impedito di rimodellare il suo curriculum dove alla voce «professione» ha scritto «ingegnere civile» e tra le sue passioni ha messo la parola «danza». Nicoletta balla e lo fa con disinvoltura. Grazie all’aiuto di una gabbia «grim», Nicoletta riesce a muovere la parte superiore del suo corpo e a rendere invisibile quella disabilità che nella vita quotidiana vive con orgoglio.
Ha fondato la compagnia di danza “Inoltre”. [http://www.inoltre.company/]
Ecco cosa ricorda Nicoletta del giorno in cui la sua vita cambiò. «Era un lunedì di luglio. La mattina alle sei mi svegliò una fitta fortissima alla schiena, come una pugnalata, causata da una ernia di cui non mi ero resa conto di avere. In poche ore cominciai a perdere movimento agli arti inferiori. All’ospedale di Siena mi operarono subito. Al risveglio, i medici mi dissero che non avrei più camminato». Nicoletta confessa di non essersi resa subito conto del suo nuovo stato. «Se piansi fu solo perché gli altri piangevano».
Una settimana dopo l’operazione fu trasferita alla Unità Spinale di Firenze e solo allora, confrontandomi con le altre persone in carrozzina, mi resi davvero conto della mia nuova realtà».
Questo suo handicap non le ha impedito di rimodellare il suo curriculum dove alla voce «professione» ha scritto «ingegnere civile» e tra le sue passioni ha messo la parola «danza». Nicoletta balla e lo fa con disinvoltura. Grazie all’aiuto di una gabbia «grim», Nicoletta riesce a muovere la parte superiore del suo corpo e a rendere invisibile quella disabilità che nella vita quotidiana vive con orgoglio.
Ha fondato la compagnia di danza “Inoltre”. [http://www.inoltre.company/]
Da YouTube
Pensieri
Gli altri piangevano, ma io vedevo solo me stessa, la donna di sempre, timida e attiva. Non ho mai avuto momenti di disperazione.
Il mio mondo è stato ed è quello dello sport che ti abitua alle rinunce e alla determinazione.
Ho imparato a convivere con la mia nuova condizione. Pochi giorni dopo l’operazione iniziai fisioterapia e misi in pratica tutto quello che mi insegnavano. Mi posi piccoli obiettivi da trasformare in grandi vittorie quotidiane, come imparare a vestirmi. Non ho mai pensato di dipendere da altri. Né in casa né fuori. Così presi subito la patente per disabili e in un anno terminai gli esami e la tesi che mi mancavano per la laurea in ingegneria civile
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