domenica 27 dicembre 2015

Philippe Croizon

Una moglie, un figlio e uno in arrivo, un lavoro come operaio. 
Una vita tranquilla, che viene totalmente sconvolta il 5 marzo 1994, quando Philippe  Croizon (1968) sale sul tetto di casa sua per smontare l'antenna della Tv.

L'antenna tocca i cavi dell'alta tensione: la prima scossa di 20000 volt lo uccide sul colpo, la seconda lo rianima miracolosamente.

Trasportato all'ospedale, passa i successivi due mesi in coma, fino al risveglio, quando si ritrova in una camera sterile coperto di tubicini e bende e amputato dei quattro arti.

Guardando la televisione dal suo letto d'ospedale, vede una notizia su una persona che ha attraversato a nuoto la Manica: «Ho pensato: “Perchè io no?”, così nel 2009 contatta i migliori allenatori del settore e comincia a prepararsi. Non sapeva niente del nuoto, ha cominciato praticamente da zero. Si allena 35 ore a settimana, nuota 280 km ogni mese.

Il suo stile è ovviamente particolare e adattato alla sua condizione: Philippe stesso ha messo a punto delle pinne speciali che si fissano ai moncherini delle gambe e gli permettono di nuotare, mentre usa le braccia per mantenere l'equilibrio nell'acqua e non soffrire il mal di mare.

Per fare le “prove generali” Philippe sceglie un tratto di mare in Francia: il 19 agosto nuota da Noirmoutier a Pornic, attraversando un golfo sull'Oceano Atlantico. Ci mette 4 ore e 55 minuti, contro le 6 previste, nuotando controcorrente nell'ultima ora e mezza.

Il 18 settembre 2010 all'età di 42 anni, la sfida alla Manica: entra in acqua a Folkestone, in Inghilterra, poco dopo le 8. 
Arriva a Cap Gris Nez, in Francia, alle 21.30 nuotando a una media di 3km/h, quando la media per un normodotato in buon allenamento è fra i 4 e i 5km/h.

E' stato il primo uomo con un handicap così grave a superare quello che da sempre è definito “l'Everest del nuoto”.





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Pensieri


Avrei potuto decidere di lasciarmi morire. Ma ho deciso di vivere. Trovarmi così... per mesi non ho saputo cosa fare, i miei amici, i miei genitori, i miei zii venivano a trovarmi e mi dicevano “Devi vivere, devi ricominciare...” ma erano solo parole. Sono stati i miei figli a darmi la forza di dire che volevo vivere. Avevano bisogno del loro papà, che il loro papà li aiutasse nella vita. E così ho deciso di vivere

Sai, prima avevo la mia vita, il mio tran tran quotidiano, non mi sarebbe mai venuto in mente di fare quello che ora grazie all'handicap faccio. E guarda bene che dico ‘’grazie all'handicap” e non  “nonostante”

Ho voluto farlo per lasciare un segno per me, per i miei, per tutti i miei compagni handicappati che non hanno più voglia di vivere

domenica 20 dicembre 2015

Andrea Bocelli

Nato a La Sterza il 22 settembre 1958, a causa di un glaucoma congenito, la sua vista è stata debole fin dalla nascita; diventa completamente cieco a seguito di una pallonata nell'occhio.
Laureato in Giurisprudenza presso l'Università di Pisa, in gioventù cantava in varie chiese della Valdera. 

Durante il periodo dei suoi esordi, Bocelli incontrò difficoltà nell'affermarsi come cantante operistico.
Per cercare di affermare il suo nome, decise di darsi alla facile commerciabilità discografica dei produttori, presentandosi al pubblico non più come cantante lirico ma come un semplice cantante di musica leggera: dopo un primo 45 giri pubblicato nel 1982 per la piccola etichetta Lido, Amico mio/Quando, nel 1990 firma un contratto discografico con la Virgin Dischi che pubblica il suo secondo 45 giri, Il diavolo e l'angelo/Proprio tu, che però passa inosservato.
Nel 1992 Bocelli collabora con Zucchero Fornaciari, durante il periodo in cui Fornaciari stava preparando insieme a Luciano Pavarotti la registrazione del brano Miserere, inserito poi nell'omonimo album, registrando le tracce vocali del provino del brano.
Passa quindi all'etichetta Sugar, di proprietà di Caterina Caselli, la quale lo nota e si decide a lanciarlo sulla scena canora italiana di tipo melodico come cantante di musica leggera.
Nel 1994 ha vinto il Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte con Il mare calmo della sera.
È tra gli artisti italiani che hanno venduto il maggior numero di dischi. Il 2 marzo 2010 il suo nome è stato inserito nella Hollywood Walk of Fame per la sua attività nel campo della musica internazionale.

Nel luglio 2011 Andrea Bocelli ha dato vita alla ABF “Andrea Bocelli Foundation”.
La Fondazione nasce per aiutare le persone in difficoltà a causa di malattie, condizioni di povertà e emarginazione sociale promuovendo e sostenendo progetti nazionali e internazionali che favoriscano il superamento di tali barriere e la piena espressione del proprio potenziale.




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Pensieri


Cerca di dare il meglio di te, di essere onesto nel giudicare te stesso e gli altri, ascolta la tua coscienza e vai avanti senza abbatterti perchè la buona volontà e lo spirito di sacrificio alla fine pagano sempre!

Tante persone vedono tutto senza in realtà vedere nulla

Lavoro e studio. Finché la vita regala scoperte ti arricchisci e resti giovane. Quando subentra la noia e le voglie se ne vanno, sei al crepuscolo. La mia esperienza di passaggio da vedente a non vedente mi ha insegnato che non è terribile ciò che sembra terribile ma spesso si rivela terribile ciò che non sembrava terribile.



É per fede nell’amore e nella giustizia che siamo chiamati a costruire un mondo migliore di quello che abbiamo trovato, chiamati a restituire al mondo ciò che di buono abbiamo avuto, affinché anche le persone più sfortunate o più deboli abbiamo la possibilità di una vita piena di opportunità e di  bellezza, e affinché chi merita possa trovare energia e occasioni vere per dare il meglio di sé

venerdì 18 dicembre 2015

domenica 13 dicembre 2015

Lou Ferrigno

E' nato a Brooklyn (U.S.A.)  il 9 novembre del 1951. Oltre ad essere stato un attore è stato un campione di culturismo.

La sua famiglia era di origine italiana. Suo padre Matthew era un tenente di polizia di New York. Ancora molto piccolo, all’età di tre anni, Lou ebbe una grave infezione all’orecchio che gli causò la quasi totale sordità. Cominciò ad allenarsi coi pesi all'età di 13 anni, imitando il culturista e attore Steve Reeves, un famoso Ercole del cinema.

Dopo aver terminato gli studi nel 1969, Ferrigno vinse i suoi primi trofei, l'IFBB, Mr.America e Mr.Universo quattro anni dopo. Nel 1974, arrivò terzo al primo tentativo di conquistare il titolo di Mr Olympia. Arrivò ancora terzo l'anno successivo, e questo suo tentativo di battere Arnold Schwarzenegger fu la trama del film-documentario "Uomo d'acciaio" del 1977. Partecipò sempre in quell'anno a: L'uomo più forte del mondo arrivando quarto su otto partecipanti. Dopo di questo lasciò il mondo della competizione culturista per molti anni.

Lou Ferrigno è stato il culturista più alto di quei tempi con i suoi 193 cm di altezza e 123 kg di peso. Benché non fosse mai riuscito a sconfiggere Schwarzenegger nel culturismo, si prese la rivincita ottenendo la parte di Hulk nella famosissima serie tv degli anni settanta. Con i suoi 188 cm, Arnold non fu ritenuto abbastanza alto.

Nei primi anni novanta, Ferrigno tornò al culturismo, gareggiando negli anni 1992 e 1993 per il titolo Mr. Olympia, finendo rispettivamente dodicesimo e decimo, allora tornò agli Olympia Masters, arrivando secondo nel 1994 preceduto da Robby Robinson. Dopo questo si ritirò definitivamente dal culturismo competitivo.

È presente un suo cameo in Hulk, film del 2003 diretto da Ang Lee, dove appare come guardiano del laboratorio universitario in cui lavora Bruce Banner e nel 2008 interpretò lo stesso ruolo nel film di Louis Leterrier L'Incredibile Hulk, in cui doppia anche il gigante di giada.




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Pensieri


Se non avessi perso l'udito, non sarei dove sono ora. Questo mi ha forzato a massimizzare il mio potenziale. Dovevo essere meglio di una persona media per avere successo.



martedì 8 dicembre 2015

Alex Zanardi

Alessandro Zanardi nasce a Bologna il 23 ottobre 1966 con la passione per i motori nel sangue, ben supportata dell'esempio paterno. Anche il genitore era ottimo pilota dilettante e grande intenditore. Alex frequenta così le corse, inizia a gareggiare sui kart e segue con passione tutti gli avvenimenti legati a questo sport. 
La sua classe indiscussa pian piano emerge, ottenendo nel tempo ottimi risultati come i 3 Campionati Italiani ed il titolo Europeo di kart: i risultati lo fanno entrare di diritto in Formula 3 dove, come miglior risultato, ottiene un secondo posto nel Campionato Europeo.

Pur senza possedere grandi possibilità economiche (il padre è idraulico e la madre una valente artigiana camiciaia), Alex Zanardi riesce ad entrare in Formula 3000 nel 1990. Eddie Jordan, grande talent scout ed opportunista, lo segue e nel 1991 lo schiera nel suo Team in Formula 1. Pur confermandosi grande combattente non ottiene però in questo periodo risultati di rilievo. Passa per tutte le cosiddette squadre di "riempimento" (Minardi, Lamborghini e Lotus), fino al 1994. In 25 Gran Premi disputati non riesce ad ottenere che un solo punto in Classifica. A Spa è protagonista di un terribile incidente che, pur senza conseguenze, lo costringe a lasciare il Team Lotus.

Nel 1995 nonostante i tanti contatti con squadre di Formula 1, nulla va a buon fine e viene avvicinato da procuratori che lo propongono a manager della Formula Kart americana. Chip Ganassi, leggenda della Serie americana lo vuole e, con un ingaggio che non si può rifiutare, lo convince a fare il passo. Si ambienta in fretta e già nel primo anno (1996) ottiene tre vittorie che lo pongono in primo piano per la vittoria dell'anno successivo: un successo che gli fa guadagnare il rispetto (con anche un pizzico di sana invidia) dei piloti americani.

Le previsioni vengono pienamente confermate e per gli anni 1997 e 1998 il pilota da battere è lui. Con autentiche imprese che fanno impazzire i tifosi Alex si impone nel Campionato in entrambi gli anni, ma il desiderio di rivalsa per una Formula 1 che non lo ha nè capito, nè giustamente valutato, lo chiama. La richiesta da parte del Team Williams per un contratto triennale non lo fa neanche riflettere, firma ed abbandona gli Stati Uniti, lasciando un grande vuoto fra gli appassionati.

La Williams, pur sempre squadra di vertice, nel 1999 realizza una vettura mal riuscita e in 16 Gran Premi, Zanardi colleziona ben 10 ritiri. All'interno del Team il suo carattere educato e gentile si scontra con l'animo burbero del Capo progettista Patrick Head che lo scarica letteralmente, incaricando il giovane Ralf Schumacher dello sviluppo della vettura. Il clima diventa impossibile e così, a fine stagione, da gran signore, Alex accetta la transazione della risoluzione del contratto dei restanti due anni. Con una bella cifra di liquidazione si ritira a Montecarlo a godersi la dolce moglie Daniela ed il piccolo Niccolò, con frequenti puntate a Castelmaggiore a trovare le adorate mamma e nonna.

Dopo un 2000 di tutto riposo, Mo Nunn, altro grande manager della Cart convince Zanardi a tornare a correre nella Serie a bordo delle Reynard Honda del team.
Sulla pista del Lausitzring (a 100 chilometri da Berlino e a 60 da Dresda) in una corsa a pochi giri dal termine, nel pomeriggio di sabato 15 settembre 2001 ha avuto luogo il terribile incidente fra Alex Zanardi e il pilota italo canadese Tagliani.
Zanardi, a undici giri dal termine, era rientrato per un rabbocco precauzionale di benzina e con foga aveva ripreso la pista, ricevendo schizzi di carburante sulla visiera. Ma nell'atto di detergerla successe che perse sfortunatamente il controllo della vettura la quale, dopo un testa e coda, rientrò lentamente ma trasversalmente sulla pista proprio mentre sulla stessa linea soppraggiungeva la vettura di Tagliani. Conseguenza di questa tragica fatalità fu un urto perfettamente perpendicolare fra le due vetture, inevitabile e violentissimo, che tagliò letteralmente in due la Reynard Honda di Zanardi, proprio all'altezza delle anche del pilota bolognese.
Subito le condizioni apparvero disperate e per limitare l'emorragia si dovette intervenire con la soluzione più drastica e radicale: l'amputazione degli arti inferiori. Se con quest'atto, dettato da "estrema ratio", si riuscì indubbiamente a salvare la vita del valoroso pilota, le condizioni di Zanardi rimasero gravissime per lungo tempo, complici altre numerose fratture e il perenne rischio di embolia.

Con l'aiuto di Gianluca Gasparini, giornalista della "Gazzetta dello Sport", Alex ha scritto "... Però, Zanardi da Castelmaggiore!" (2003), un libro che ripercorre la sua vita, la sua carriera e soprattutto il suo straordinario recupero.

Nel 2010 la sua carriera si arricchisce di una nuova esperienza, quella di conduttore televisivo: su Rai Tre conduce "E se domani", un'innovativa trasmissione di divulgazione scientifica in onda in prima serata.

Nel 2012 partecipa alle Paralimpiadi di Londra gareggiando ora sulle tre ruote dell'handbike: compie un'impresa straordinaria vincendo la medaglia d'oro e salendo sul gradino più alto del podio, per la prima volta nella sua carriera sportiva.

Il 12 ottobre 2014 compie un'altra impresa: dopo mesi di allenamento partecipa alle Hawaii alla più importante gara al mondo di triathlon "Ironman", che prevede 3,8 km da percorrere nuoto, 180 km con la handbike e 42 km (la distanza della maratona) con la carrozzina olimpica. Il solo fatto di portare a termine questa gara massacrante è per ogni partecipante un grande successo.




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Pensieri


Se uno non si crea alibi e ci prova, è più facile che le cose che vuole accadano

Non volevo dimostrare niente a nessuno, la sfida era solo con me stesso, ma se il mio esempio è servito a dare fiducia a qualcun altro, allora tanto meglio

Una delle cose che mi piace fare è la hand bike, una bicicletta che si spinge con le braccia, una disciplina molto bella, divertente, dura e che mi vede abbastanza tagliato

Spero che questi successi convincano qualche ragazzo disabile ad uscire di casa a riprendere a vivere con lo sport. La vita è sempre degna di essere vissuta e lo sport dà possibilità incredibili per migliorare il proprio quotidiano e ritrovare motivazioni

sabato 5 dicembre 2015

Cosa succede dopo la morte dei genitori di disabili non autosufficienti?

Al minuto 58:28 della puntata Siamo noi si affronta il tema della disabilità.
Cosa succede dopo la morte dei genitori di disabili non autosufficienti? Chi si prenderà cura di loro? E’ una domanda che si pongono migliaia di genitori alla quale provano a rispondere Ileana Argentin, deputato del PD e Cristina Da Empoli, vice Presidente Associazione Casaliò Onlus e Cosimo Cilli, responsabile Casa Famiglia Unitalsi “Mons. Vincenzo Frezza” e Rita Francese con la sua testimonianza



martedì 1 dicembre 2015

John Nash

E' stato uno dei matematici più importanti del Novecento ed è diventato molto noto soprattutto grazie al film del 2001 “A Beautiful Mind” – diretto da Ron Howard e interpretato da Russell Crowe – che racconta la sua vita e la sua malattia, la schizofrenia paranoide.
Nash era nato a Bluefield, in West Virginia, negli Stati Uniti, il 13 giugno del 1928 e fin da giovane aveva dimostrato di essere molto portato per la matematica. I genitori gli fecero frequentare corsi di matematica avanzata già negli ultimi anni di liceo. Quando terminò l’università, il suo professore gli scrisse una lettera di raccomandazione di una sola riga: «Quest’uomo è un genio». Nash proseguì gli studi all’università di Princeton e nel 1950 pubblicò la sua dissertazione per il dottorato in cui trattava la teoria dei giochi. Grazie a questo studio nel 1994 vinse il Premio Nobel per l’Economia.

A partire dal 1959 Nash cominciò a manifestare sintomi di schizofrenia e, quasi sempre contro la sua volontà, fu ricoverato per lunghi periodi in ospedale. Nel 1970 fu ricoverato per l’ultima volta. Uscito dall’ospedale ritornò a vivere con l’ex moglie Alicia Lopez-Harrison de Lardé, dalla quale aveva in precedente divorziato proprio a causa della malattia, nel 1963. La situazione di Nash divenne più stabile e nel 2001 si risposò con l’ex moglie. 
E' morto il 23 maggio 2015 insieme alla moglie in un incidente stradale in New Jersey, negli Stati Uniti.


Per approfondimenti 


The Official Web Site of the Nobel Prize

Schizofrenia paranoide 


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Pensieri


La matematica, il calcolo e i computer sono stati la medicina che mi ha riportato ad un'idea più razionale e logica, aiutandomi a rifiutare il pensiero e l'orientamento allucinatori. La matematica è curativa e in America viene usata nella terapia occupazionale al posto dei farmaci. Con ottimi risultati.

domenica 18 ottobre 2015

La Madre di Ettore

Intervista a Rita Francese, autrice del Libro "la Madre di Ettore"


Rita Francese è ricercatrice di Area Informatica presso l'Università degli Studi di Salerno. 
E' madre di un ragazzo autistico di 22 anni, alto 1,87 m., bello ed impossibile.
I bambini autistici crescono e quando diventano adulti l'autismo, spesso cresce con loro.  
In questa intervista Rita Francese racconta con serenità  le difficoltà di dover tirare su un gigante come suo figlio.
Gli autistici adulti sono spesso molto difficili e i propri familiari diventano talvolta loro ostaggio.
Che ne sarà di questi ragazzi quando i loro genitori non ci saranno più? L'unica speranza è rimboccarsi le maniche e far nascere in ogni città una casa per loro, gestita da familiari che potranno avere per tutti i ragazzi che vi alloggeranno la stessa cura che usano per i loro figli.

Per approfondimenti 

 

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Benessere corpo, mente, anima

Blog curato da Bianca Rifici che tratta della fisica quantistica e della crescita personale.

Link :  https://rificibianca.wordpress.com/

martedì 6 ottobre 2015

Michel Petrucciani

Nato a Orange (in Francia) il giorno 28 dicembre 1962 fin da bambino impara a suonare la batteria ed il pianoforte; si dedica dapprima allo studio della musica classica e solo successivamente al genere prediletto del padre, il jazz, dalla cui collezione di dischi può attingere in modo ampio per prendere ispirazione.

Dalla nascita è colpito da una malattia genetica chiamata osteogenesi imperfetta, nota anche come "Sindrome delle ossa di cristallo", per la quale le ossa non crescono, costringendolo a un'altezza inferiore al metro.
Per suonare deve necessariamente utilizzare un particolare dispositivo, realizzato dal padre  che consiste in un parallelogramma articolato, che gli permette di raggiungere i pedali del pianoforte.

La prima esibizione in pubblico di Michel Petrucciani arriva quando ha solo tredici anni: la sua carriera di musicista professionista prende il via solo due anni dopo, quando coglie l'occasione di suonare con il batterista e vibrafonista Kenny Clarke, con cui Michel registra il suo primo album a Parigi.

Nel 1997 a Bologna ha modo di esibirsi alla presenza di papa Giovanni Paolo II, in occasione del Congresso Eucaristico.

In seguito a una banale influenza Michel Petrucciani muore il 6 gennaio 1999 a New York, in seguito a gravi complicazioni polmonari. Aveva solo 36 anni. La sua salma giace presso il cimitero parigino di Père Lachaise, accanto alla tomba di un altro grandissimo compositore: quella di Fryderyk Chopin
.


Per approfondimenti

 

Michel Petrucciani Official Site 

 

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Pensieri

Se non posso essere normale voglio essere un'eccezione, un artista eccezionale.

 

 

 

 


domenica 4 ottobre 2015

Ludwig van Beethoven

Nato a Bonn (Germania) il 16 dicembre 1770  è stato un compositore e pianista tedesco.  

 Era  affetto da sordità, già intorno ai trent'anni dichiarava di avere difficoltà a capire le parole di una persona che parlava a bassa voce.

Per ascoltare gli attori a teatro, inoltre, era costretto a mettersi vicino all'orchestra. La crescente sordità tuttavia lo gettò in uno stato di profonda prostrazione, che nel 1802 lo spinse persino a tentare il suicidio.

A causa dei problemi di udito Beethoven si isolò progressivamente dalle persone che lo circondavano, compromettendo molte relazioni sociali e affettive.

Nel 1819, otto anni prima della morte era completamente sordo. Nonostante ciò, Beethoven continuò a comporre: la celebre nona sinfonia con l'Inno alla gioia fu scritta nel 1824.



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Pensieri


Catturerò il destino afferrandolo per il collo. Non mi dominerà.

La musica deve far sprizzare il fuoco dallo spirito degli uomini

domenica 27 settembre 2015

Nick Vujicic

Nicholas James Vujicic è nato a Melbourne (Australia) il 4 dicembre 1982  con una rara malattia genetica: la tetramelia. E' privo di arti, senza entrambe le braccia, e senza gambe eccetto i suoi piccoli piedi, uno dei quali ha due dita.
E' un predicatore e uno speaker motivazionale australiano, direttore di Life Without Limbs, un'organizzazione per i disabili.




Per approfondimenti

 

 The OFFICIAL Nick Vujicic Fan Page

 Life Without Limbs

 

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Pensieri

Non dovete mai pensare che basti semplicemente credere in qualcosa.
Va bene credere nei propri sogni, ma bisogna agire affinché si realizzino.
Si può avere fiducia nei propri talenti e fede nelle proprie capacità, ma se non si fa nulla per svilupparli e sfruttarli, quale utilità avranno?
Forse vi ritenete persone buone e gentili, ma se non trattate gli altri con bontà e gentilezza, dov’è la prova di ciò che asserite?
Ognuno di noi può scegliere di credere o di non credere.
Ma se avete scelto di credere (non importa in cosa), dovete assolutamente agire.
In caso contrario, perché credere?
Magari vi trovate di fronte ad alcune sfide sul piano professionale, affettivo o della salute.
Forse avete subìto maltrattamenti, abusi o discriminazioni.
Saranno questi eventi a determinare il corso della vostra vita, se non agirete in prima persona per darle un senso.
Per quanto possiate credere nei vostri talenti, nella vostra capacità di amare o in quella di superare handicap e malattie, la fede da sola non porterà nessun cambiamento in positivo nella vostra vita.
Dovete metterla in azione.
Se siete convinti di poter cambiare in meglio la vostra vita o lasciare un segno positivo nella vostra città, nella nazione o nel mondo, datevi da fare.
Se pensate di aver avuto un’ottima idea, che vi consentirà di avviare con successo una nuova attività, dovete investire tempo, denaro e impegno affinché l’impresa prenda piede.
Viceversa, a che pro aver avuto quell’idea?
Se avete trovato qualcuno con cui vorreste trascorrere tutto il resto della vita, perché non buttarsi?
In fondo, cos’avete da perdere?

martedì 22 settembre 2015

Iacopo Melio

Nato nel 1992  causa  una malattia genetica rara  è costretto su una sedia a rotelle.
Dopo il diploma Scientifico, studia “Scienze Politiche”, curriculum in “Comunicazione, Media e Giornalismo” alla Scuola “Cesare Alfieri” di Firenze.

Dal Luglio del 2014, “a causa” di questo suo  post   è diventato il promotore della campagna nazionale di sensibilizzazione #vorreiprendereiltreno, catturando l’attenzione dei media italiani ed esteri.





Per approfondimenti


Sito ufficiale di Iacopo Melio



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Pensieri


Lottiamo col sorriso, per i diritti di tutti, contro ogni barriera



venerdì 18 settembre 2015

Hugo Horiot

Francese, è nato negli anni ’80.
I bambini come lui, con la Sindrome di Asperger, in quegli anni finivano in istituto. Anche in un Paese come la Francia. 

Invece, grazie alla determinazione della madre, il destino di Hugo Horiot è stato quello di diventare uno scrittore e attore di grande successo. L’attività teatrale è iniziata a 15 anni, tra i banchi del liceo. 
È seguita poi la frequentazione di una scuola per attori professionisti. Ma la vera fama è arrivata nel 2013 con la pubblicazione del romanzo autobiografico “L’empereur c’est moi”, in versione italiana con il titolo “La mia voce arriva dalle stelle”. 50mila copie vendute, tradotto in 5 lingue ed in uscita negli Stati Uniti.  
Il bestseller è stato poi adattato per il palcoscenico e messo in scena per la prima volta nel febbraio 2015, con Horiot nel ruolo del protagonista.


Per approfondimenti


Sito ufficiale di Hugo Horiot (in lingua francese) 

La Sindrome di Asperger: Linee guida per la diagnosi 

Guida alla Sindrome di Asperger per Insegnanti

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giovedì 10 settembre 2015

Paolo Anibaldi

Paraplegico dall’età di 17 anni, è stato sindaco di Castel Sant’Angelo (Rieti).



E' sposato ed è l’unico chirurgo disabile italiano che riesce a operare in piedi.








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Intervista a Paolo Anibaldi pubblicata su Il Giornale Domenica 19 Giugno 2005

Intervista a Paolo Anibaldi 28 maggio 2014 pubblicata sul Corriere


Pensieri


L'handicap è una parte del mondo e non un mondo a parte.

Non penso di essere un fenomeno: credo che tutti, con determinazione, impegno e sacrificio, possano raggiungere i propri obiettivi, a prescindere dallo stato fisico

Le distanze sono fatte per essere percorse

domenica 6 settembre 2015

Italo Fernandes Romano

E' nato a Curitiba in Brazil.

All’età di 13 perse le gambe in un gravissimo incidente, cadendo da un treno.
Questo ragazzo però non si è dato per vinto ed ha iniziato a convivere con la sua disabilità, senza vederla come un problema ma usandola come spinta per arrivare a coronare i propri sogni. 
Sono pochissimi infatti i ragazzi che riescono a diventare degli skater professionisti, ma questo non ha di certo fermato Italo, che attraverso la sua tenacia è riuscito a diventare famoso in tutto il mondo per i suoi numeri acrobatici sulla tavola da skateboard.


Per approfondimenti 


Pagina Facebook di Italo Romano


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sabato 5 settembre 2015

Alexandra Kutas

E' una modella che vive  su una sedia a rotelle da quando è nata.
Kutas è rimasta impossibilitata all’uso delle gambe da quando, durante la nascita, è rimasta danneggiata alla spina dorsale. Ma fin dall’età di 16 anni ha sognato di fare la modella.
La ragazza ha già lavorato in numerose esibizioni internazionali, ed è stata ora invitata a prender parte anche alla Ukraine Fashion Week, che si svolgerà alla fine di quest’anno.
Alexandra, che concilia la sua passione con il suo primo lavoro, quello di fisiologo, spera che queste partecipazioni le aprano le porte per una carriera nell’alta moda, e le consentano di sensibilizzare persone e istituzioni riguardo all’accessibilità per le persone con disabilità.





Per approfondimenti 


Sito ufficiale di Alexandra Kutas (in inglese)

Ukraine Fashion Week (in lingua inglese)


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sabato 29 agosto 2015

Ileana Argentin

Affetta, dalla nascita, da sclerosi laterale amiotrofica, malattia genetica, progressiva. 
È stata per anni presidente dell’Unione Italiana per la Lotta alla Distrofia Muscolare di Roma, appoggiata dall’associazionismo disabile.
E' una politica italiana.


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Sito ufficiale di Ileana Argentin


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Pensieri



La disabilità non è un limite, ma un patrimonio per la collettività

mercoledì 26 agosto 2015

Marlee Matlin

Attrice, è nata il 24 agosto 1965 negli USA.  A un anno e mezzo, per una febbre molto alta inizia a perdere l' udito e la parola. Ma i genitori si oppongono ad una scuola a tempo pieno per sordomuti: la tengono a casa e tutta la famiglia impara il linguaggio gestuale. E' forse per questo, per il fatto che la Matlin non si è mai sentita "diversa", che dichiara di non considerare il suo difetto un handicap. Molto giovane inizia a recitare presso il Children' s Theatre of Deaf e nel 1985 arriva la grande occasione: recitare in teatro "Figli di un Dio minore" di Mark Medoff. Nel frattempo si specializza in giustizia criminale in un college dell' Illinois.
 È la donna più giovane ad aver vinto un Oscar alla miglior attrice protagonista all'età di 21 anni per Figli di un dio minore, il suo debutto.

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Sito ufficiale di Marlee Matlin

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lunedì 24 agosto 2015

Antonella Ferrari

Nata a Milano il 2 settembre 1970 è un'attrice e scrittrice italiana.
Nasce artisticamente come ballerina di danza classica, ma a causa della malattia che l'affligge, la sclerosi multipla, si reinventa attrice di teatro. 
Debutta in tv, come attrice, nel 2001 nella soap opera Centovetrine, dove rimane nel cast ricorrente con il ruolo di Lorenza Giraldi per 5 anni.
Nel 2012 scrive Più forte del destino - Tra camici e paillettes. La mia lotta alla Sclerosi Multipla edito da Mondadori. Un libro autobiografico nel quale si racconta a cuore aperto e descrive l'inizio della sua carriera da ballerina di danza classica, l'approdo in televisione e l'inizio del calvario fino alla diagnosi della malattia. Parte dei proventi del libro, sono stati donati dall'autrice in beneficenza, ad AISM.

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sabato 22 agosto 2015

Fulvio Frisone



Nato a Catania nel 1966, spastico distonico per un tragico errore nel momento del parto, nonostante la sua disabilità è considerato uno dei più brillanti fisici nucleari italiani. 
La madre, Lucia, detta “mamma ciclone”, lo ha stimolato, riuscendo a farlo parlare, poi ha imposto il diritto allo studio del suo bambino vincendo una lunga battaglia contro le scuole di Siracusa. 
Il padre Carmelo ha poi inventato un casco con un'asta che consente a Fulvio di sfruttare - per scrivere e disegnare attraverso il pc – gli unici movimenti coordinati del suo corpo: quelli della testa. Anche grazie a quel casco Frisone si è laureato nel 1989 in fisica nucleare con una tesi su “Le reazioni di fusione D-D in palladio deuterato”. Ormai da molti anni, svolge attività di ricerca nel dipartimento di Fisica e astronomia dell'Università di Catania continuando ad occuparsi di fusione fredda, la fonte di energia pulita che potrebbe rivoluzionare, in meglio, il nostro modo di vivere.
I suoi studi sull’argomento gli hanno procurato una vasta fama a livello internazionale.
E’ stato invitato a parlare di fusione fredda in Russia, Cina, Usa e negli Emirati Arabi Uniti.
Ha ricevuto numerosi premi in tutto il mondo, tra cui il Toyp per la ricerca scientifica. Recentemente, Frisone ha dedicato i suoi studi ai fattori inquinanti che possono determinare dei buchi neri nell'atmosfera e alla possibilità di produrre energia nucleare pulita escludendo le scorie radioattive. Nel 2001 i giornali hanno dato un ampio risalto alla notizia che Frisone aveva rifiutato un posto di ricercatore nell’Università americana dell’Illinois, preferendo rimanere in Sicilia.
Nel 2005 la Regione siciliana ha istituito, intitolandola a Fulvio Frisone, una Fondazione con il fine di favorire il più ampio diritto alla formazione scientifica e culturale, nonché l'attività di ricerca nel settore della fisica nucleare.
Dalla storia di Fulvio Frisone è stato tratto un film: “Il figlio della luna”, girato nel 2006 dalla Rai.

venerdì 21 agosto 2015

Simona Atzori

E' una una ballerina e pittrice nata a Milano il giorno 18 giugno 1974 da genitori di origini sarde. 
Simona è nata priva degli arti superiori, nonostante ciò, ha saputo fare del proprio handicap un elemento di unicità in campo artistico: potenziando e concentrandosi sull'uso degli arti inferiori ha dedicato tutte le sue energie alla pittura e alla danza, discipline nelle quali il suo talento eccelle in modo oggettivo. Si avvicina alla pittura all'età di quattro anni e prosegue il suo percorso come autodidatta. Nel 1983, all'età di nove anni, entra a far parte della VDMFK (Vereinigung der Mund - und Fussmalenden Künstler in aller Welt, e. V. - Associazione mondiale di artisti che dipingono con bocca o piedi).
Nel 2001 consegue la laurea in "arti visuali" presso la University of Western Ontario, in Canada. Oltre all'Italia, i suoi dipinti trovano spazio nelle gallerie di tutto il mondo, dalla Svizzera all'Austria, dal Portogallo alla Cina. Dal 2008 una sua mostra permanente è presente nella città di London, in Ontario (Canada). 
Inizia a danzare all'età di sei anni, seguendo le prime lezioni. Coltiva questa passione negli anni, fino ad arrivare nel 2000 ad esibirsi in un luogo unico, che prima di allora non aveva mai visto al suo interno un'attività artistica di questo tipo, una Chiesa: Simona è in questo contesto Ambasciatrice per la Danza del Grande Giubileo. Nell'edizione del 2003 del Pescara Dance Festival, balla su una coreografia di Paolo Lando, al fianco dell'etoile Marco Pierin. In occasione delle Paralimpiadi invernali del 2006 che si svolgono a Torino, viene invitata a danzare nella cerimonia di apertura. Nel 2002 viene istituito il premio d'arte che porta il suo nome. Tale premio è stato conferito negli anni a diversi nomi noti della danza, tra i quali ne ricordiamo due di grande spicco: Carla Fracci e Roberto Bolle. Nel corso della sua carriera di artista ha avuto modo di donare a Giovanni Paolo II un ritratto del Santo Padre da lei realizzato. 


Per approfondimenti 


Sito ufficiale di Simona Atzori


Da YouTube




giovedì 20 agosto 2015

Helen Keller

Scrittrice ed insegnante statunitense, Helen Keller nacque in Alabama, negli Stati Uniti, nel 1880.


Cieca, sorda e muta quasi dalla nascita, imparò a parlare e a scrivere dalla sua insegnante Anne Sullivan , venendo ammessa al Radcliffe College, dove riuscì a laurearsi.
Fondò e diresse una società per la produzione e diffusione delle opere in alfabeto Braille e pubblicò vari romanzi, quasi tutti autobiografici.
La storia della sua rieducazione ha ispirato un bellissimo film, che si intitola Anna dei miracoli (Film completo in italiano su Youtube)

Per approfondimenti 


Biografia di Anne Sullivan (in inglese)

La vita di Helen Keller (in inglese)

Discorso di Helen Keller alla Convention internazionale del 1925

Da Youtube









Pensieri

La vera maniera di crescere e' aspirare di andare oltre i propri limiti,  nutrendo sublimi desideri di grandi cose, e lottando fino in fondo per realizzarli.
Quando agiamo al massimo delle nostre possibilità, non sappiamo mai quale miracolo sia scritto nella nostra vita e nella vita di un altro.
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Anziché confrontare la nostra condizione con quella di coloro che sono più fortunati di noi, dovremmo confrontarla con quella della grande maggioranza dell'umanità. E allora ci renderemmo conto che noi siamo tra i privilegiati.

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l’influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l’oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate.